Intelligenza Artificiale: Strumento Utile o Nemica dell’Umanità?

AI

Che ci piaccia o meno l’Intelligenza artificiale è oramai parte integrante della vita di tutti noi in maniera più o meno consapevole e credo quindi sia giunto il momento di parlarne a cuore aperto anche per me.

Quello che tenterò di fare sarà quindi analizzare gli ambiti in cui l’IA viene e può essere utilizzata, tentando di capire se il suo utilizzo, da un punto di vista sociale e personale, sia un bene o no e, sopratutto, a quali condizioni

Parlerò quindi di Intelligenza artificiale applicata ai lavori più manuali così come a quelli più artistici (perché ricordiamo che anche l’arte è un lavoro per l’artista) e vediamo se riusciamo a tirare fuori dal cilindro qualcosa che possa avere senso per chi legge.

Intelligenza Artificiale e Lavori Manuali

lavoratori

Cito testualmente un articolo di “prevention and research” che dice:

“I movimenti ripetitivi e la salute mentale rappresentano sempre più un problema per i lavoratori impiegati in alcuni settori; nello specifico sono lavoratori che vengono adibiti a lavori di tipo manuale. Da studi effettuati in materia di movimenti ripetitivi emerge che alla comparsa di dolori e disturbi muscoloscheletrici, derivante dalla pratica di lavori ripetitivi, è da associare un aumento di disturbi a carico della sfera psicologica”

Tradotto: per quanto i riguarda i lavori manuali, quelli che richiedono movimenti costanti e ripetitivi (ad esempio il lavoro in fabbrica), i lavoratori subiscono carichi sia fisici che psicologici non indifferenti che, inevitabilmente, vanno a creare diverse problematiche, anche qui sia fisiche che psicologiche (le due cose vanno a braccetto molto più di quanto tante persone non credano).

Va da se quindi che la sostituzione dei lavoratori per questi specifici ambiti lavorativi, potrebbe essere e quasi sicuramente sarebbe un bene, almeno per quanto riguarda la salute, per le persone.

l'aspetto economico

Fino a quando la società in cui viviamo baserà l’esistenza degli individui su quel qualcosa di satanico che è il denaro, la vita stessa di una persona resta dipendente dal denaro stesso e, quindi, la sostituzione di un lavoratore umano con un lavoratore “cibernetico” guidato dall’intelligenza artificiale equivarrà quasi sempre alla morte del lavoratore umano.

“Ma non è vero, ci saranno semplicemente lavori diversi”

“Avrebbe semplicemente dovuto studiare per fare qualcosa d’altro”

“Non si è adattato ai tempi…”

No! Se avete mai anche solo provato a rispondere in questa maniera (o simile) smettetela subito e tornate a dare alla vita il giusto valore: chiunque sia vivo merita ed ha diritto di poter continuare a vivere a prescindere da studi e competenze, non accettare questo equivale ad essere nemici della vita stessa.

Possiamo quindi arrivare alla conclusione che l’Intelligenza Artificiale, per quanto potenziale influenza positiva nell’ambito del lavoro manuale più ripetitivo, non può coesistere pacificamente con la vita degli individui a meno che i governi di tutto il mondo non si adoperino per cambiare il funzionamento del sistema stesso.

L’IA diventa infatti nemica della vita stessa all’interno di un sistema che prevede che gli individui si guadagnino il diritto di vivere lavorando, esattamente come ne diventa migliore amica all’interno di un sistema che garantisce ad ogni individuo il diritto alla vita a prescindere dal lavoro.

L'ECCEZIONE DELLA CREAZIONE

artigianato

Per quanto fino ad ora ci siamo ritrovati a parlare di lavoro manuale e dei danni che questo tipo di attività può arrecare alle persone, credo sia doveroso da parte mia specificare che non tutti i lavori manuali si rivelano essere dannosi.

l’essere umano infatti trae grandissimo beneficio psicolofico sia dall’esprimersi che dal creare ed è proprio il connubio tra “creare” ed “esprimersi” che crea quella che possiamo definire “arte”.

L’Arte non è soltanto “disegno”, ma qualsiasi cosa di creato dall’uomo che esprima, in maniera che è possibile percepire entrando in contatto con la creazione stessa, qualcosa della persona che l’ha creata; un pezzo della sua anima.

Rientrano quindi in questo ambito tutte le forme di artigianato, come la lavorazione del legno o dell’argilla tanto per fare un paio di esempi, cui l’artigiano si ritrovi libero di modellare in base a quello che è il suo “essere”.

Tali attività non solo sono benefiche per l’artigiano in se ma anche per il resto del pianeta e delle persone, in quanto creano un flusso di continua comunicazione e crescita personale.

Non a caso queste attività, a cui si aggiungono anche quelle artistiche più “classiche” quali possono essere la musica o la pittura, sono ampiamente utilizzate come mezzi terapeutici.

Questo tipo di attività libera non dovrebbe mai e poi mai essere sostituita dall’ Intelligenza Artificiale semplicemente perché il farlo andrebbe ad indebolire l’umanità nella sua più intima essenza, impedendole di crescere ed evolvere sia come umanità collettiva che nell’individualità dei singoli elementi.

L'IA NELL'ARTE

artigianato

Il mondo dell’arte è quello che più di tutti in questi ultimi anni ha subito il peso dell’essere entrato nel “mirino” dell’IA e quindi merita un discorso approfondito a parte.

Come dicevo giusto sopra, “arte” non è semplicemente il “prodotto finale”, quanto invece l’insieme di ciò che viene creato e dell’anima e della personalità di chi lo crea. Quando queste due cose esistono contemporaneamente allora possiamo parlare di “arte” a prescindere che si tratti di un’illustrazione, un brano musicale, una fotografia, un film, una ricetta di cucina, una statua, un vaso, eccetera eccetera.

L’arte non è quindi solo prodotto ma anche anima ed espressività, e non è solo “movimento meccanico”, ma un processo che in se racchiude tutti gli insegnamenti necessari a crescere come individui insegnandoci ad osservare più e meglio il mondo intorno a noi, a risolvere problemi, a riflettere su come migliorare, a guardarci dentro per capirci e riuscire ad esprimerci meglio ogni giorno di più.

Ripeto quindi che non è un caso che l’arte sia una delle attività più importanti per la crescita individuale di una persona esattamente come non è un caso che questa venga utilizzata come vera e propria terapia.

…e non è probabilmente un caso che proprio l’arte sia stata “presa di mira” dalle compagnie dell’Intelligenza artificiale.

IL GRANDE FURTO DELL'IA "ARTISTICA"

Ladro

La legge sul copyright impedisce a chiunque di usare senza permesso e per scopi commerciali qualsiasi lavoro creato da terzi: proprio per questo il primo passo nella creazione di questi generatori legati all’IA è stata la creazione di database pubblici senza scopi di lucro che racchiudessero al suo interno, ben catalogati per stile o artista, 

La creazione di tali database, essendo totalmente scollegate dalle compagnie di IA generativa, non sono mai state reputate illegali ma sono poi servite come “stagno di pesca” proprio per tali compagnie che, in barba ad ogni copyright, hanno cominciato ad addestrare i loro modelli, senza alcun permesso degli artisti, proprio su ogni cosa contenuta all’interno di quei database.

Da li in poi è stata un’escalation, tra siti artistici che senza il permesso degli utenti hanno cominciato ad utilizzare l’arte presente al loro interno per gli stessi motivi fino a siti che hanno modificato i loro termini di servizio per obbligare le persone ad accettare che qualsiasi cosa da loro caricata sulla piattaforma sarebbe stata “data in pasto” all’IA.

Un vero e proprio ricatto giustificato dal solito, stupidissimo, “non sei obbligato ad usare….” che suona tanto come un “non sei obbligato a mangiare” o “non sei obbligato a bere”, detto da un perfetto idiota dimentico che senza mangiare o bere si muore, esattamente come senza la possibilità di mostrare il proprio lavoro al mondo, in una società tecnologica come la nostra, si muore.

Diversi modelli, diverse scuse

A seguito dei primi modelli di Intelligenza Artificiale generativa (degenerativa) ne sono spuntati come funghi tanti altri e, a macchia d’olio , l’IA ha cominciato ad espandersi in ambiti che vanno oltre quello dell’illustrazione, andando ad intaccare musica e fotografia.

Sono state create vere e proprie biblioteche di stili ed artisti per modelli che vanno letteralmente a “spezzettare” e “ricreare” immagini già esistenti ma “con qualche differenza” così cda fornire una razionalizzazione a chi le usa che possa pensare “ah, allora non è rubata, è diversa!”

Già diversi giudici proprio a causa di queste appropriazioni indebite con violazione del copyright hanno deciso che i prodotti dell’IA non possono essere protetti da copyright (quindi chiunque le venda sta truffando il prossimo) ed in tutto ciò, tra persone che trovano i più disparati motivi per continuare ad usarle senza ammettere la totale assenza di etica e moralità dell’atto e chi lo fa ben consapevolmente, l’unico risultato è che l’arte nella sua interezza sta, giorno dopo giorno, perdendo sempre più valore a favore di quello che non è arte, ma solo ed unicamente prodotto.

La cosa più diabolica in assoluto è il vedere come la mancanza di lungimiranza e l’egoismo abbiano messo artista contro artista.

Io sono un musicista e non è giusto io debba pagare un illustratore per una copertina visto che la mia musica poi non vende, quindi uso l’IA, e giustifico la cosa a me stesso dicendomi che lo faccio perché sono povero.. e poi non è furto, perché è un po diversa, e magari ci modifico qualcosina io“.

Un ragionamento che è l’equivalente di:

Io sono nullatenente e quindi visto che non mi piace esserlo, ho il diritto di entrare in casa d’altri e derubarli dei loro averi… che poi non è neanche davvero un furto dai, dopotutto prendo solo “qualcosina”, mica tutto quanto“.

DANNI IRREPARABILI A LIVELLO PERSONALE E SOCIALE

In tutto ciò le persone, giorno dopo giorno, perdono sempre di più il piacere di creare, il rispetto per le creazioni, il rispetto per gli altri e, accecati dalla prospettiva di un guadagno o di un risparmio, perdono sempre di più se stessi ed ogni valore e capacità.

Come dicevo in precedenza infatti, l’atto stesso di “creare” innalza l’essere umano, gli permette di crescere e svilupparsi in maniera positiva e, ogni qual volta decidiamo di lasciar creare una macchina al posto nostro, oltre a danneggiare gli altri, danneggiamo prima di tutto noi stessi, regredendo sempre di più dallo stato di “essere umano” a quello di “essere”.

Il tutto mentre si crea un sempre crescente clima d’odio tra chi si vede togliere le possibilità di vita e d’espressione e chi, con la sua poca lungimiranza ed il suo egoismo, continua imperterrito a dar valore ad una tecnologia che non aiuta, ma sostituisce l’umanità.

Non credo sia un caso che, proprio in concomitanza con l’uscita e la divulgazione di queste Intelligenze Artificiali, che siano finalizzate alla creazione di immagini o di testi poco importa, il livello cognitivo delle persone non ha fatto altro che diminuire, mentre l’odio e la cattiveria si sono amplificati.

Il tutto con contorni decisamente in quietanti di vere e proprie persone create/ricreate da questi programmi, influencer virtuali e gente che gli sbava dietro, fotografie fasulle, manipolazioni di massa… e tutte le conseguenze che tutto ciò può creare (e crea) in termini politici e sociali.

CONCLUSIONI

EVIL IA

In conclusione lasciatemi dire che io non mi reputo “anti IA” anzi, resto convinto che l’Ingelligenza Artificiale potrebbe essere un grandissimo aiuto nello sviluppo di un benessere globale che possa portare pace e serenità a tutti quanti ma a condizione che questa venga utilizzata in specifici ambiti e supportata da un sistema che garantisca la vita degli individui.

L’IA è, infatti, un perfetto sostituto umano per quanto riguarda tutte quelle attività meccaniche e ripetitive che nulla insegnano e nulla aggiungono alla vita delle persone, come può essere il lavoro di fabbrica, a patto che il sistema intorno a noi cambi ed limini la dipendenza dal denaro, garantendo il diritto di vita dignitosa ad ogni essere umano.

Va posta particolare attenzione agli ambiti d’utilizzo, così da assicurarsi che questa non venga utilizzata in ambiti creativi ed educativi, limitando quindi la crescita individuale delle persone e, con essa, quella più collettiva dell’umanità stessa.

La capacità di giudizio diventa quindi indispensabile: potrebbe infatti essere giusto l’utilizzo di un’Intelligenza Artificiale quale Chat GPT, ovviamente con input umano, nella stesura di un articolo all’interno del quale elenchiamo ad esempio i 5 migliori antivirus in circolazioni che non richiede alcuna forma di creatività, ma dovrebbe sempre e comunque essere vietato nella stesura di un romanzo o di una poesia.

Sono convinto che, esattamente come affermano in molti, l’Intelligenza Artificiale non sia un “male” di per se ma possa divenire “bene” o divenire “Male” in relazione all’utilizzo che se ne fa e, ad oggi, l’utilizzo che se ne è fatto è unicamente negativo, per non dire malvagio e la sua esistenza assomiglia sempre di più al classico “patto col diavolo” che promette di risolvere ogni problema in cambio della tua anima ma che, alla fine, si prende l’anima e ti peggiora la vita.

In mancanza di discernimento e sopratutto, di un sistema che supporti l’esistenza scollegata dal denaro di ogni persona, l’IA è solo ed unicamente un danno per l’umanità e, tra persone che regrediscono giorno dopo giorno allo stato più bestiale ed egoista dell’esistenza, il suo utilizzo ad oggi non può essere giustificato in alcun modo se non nella testa di chi, oramai totalmente condizionato da un sistema marcio e malato alle fondamenta, sa solo pensare in termini di:

“se è a mio vantaggio è giusto, se è a mio svantaggio è sbagliato”.

Un abbraccio,

Luca

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