Cat Temper è un abbonato a questo sito, almeno per quanto riguarda le recensioni alla sua musica, e con buon diritto! Ad oggi non penso ci sia stato un album che non fosse meritevole di menzione, a partire da Furio, passando per “Mystic Kitten“ ed arrivando all’album di oggi: “Ninteen Eighty-Fur“
Nineteen Eighty-Fur
Ritmato, a tratti potente, sempre misterioso e comunque sempre impregnato di quello stile giocoso che contraddistingue le produzioni di Cat Temper, Nineteen Eighty-Fur è esattamente quello che potevamo aspettarci, ovvero un’esperienza musicale che, in ogni sua nota ed in ogni suo suono, è un’avventura.
Tempo fa, su un social, mi trovai davanti ad un canale che aveva fatto delle avventure feline il suo focus: diversi gatti, ad ognuno veniva attaccata una videocamera nel collare e poi venivano lasciati liberi, così che gli spettatori potessero vedere la vita attraverso i loro occhi.
Le produzioni di Cat Temper sono sempre permeate da sensazioni di quel tipo, ma spinte più verso la fantasia e l’irrealistico. Così in ogni traccia è possibile immaginare gatti che affrontano le più disparate avventure nei più diversi ambienti, a partire dalle piramidi egizie esplorate nei precedenti lavori fino a ritrovarsi, almeno per quanto riguarda la mia immaginazione, su un palco degli anni 80 a suonare tutti insieme “Happy Tails”.
La qualità del suono è di prim’ordine e non potrebbe essere altrimenti vista l’esperienza sia di Cat Temper che di Von Hertzog, che puntuale si ritrova a lavorare sul master finale dei suoi lavori.
Sono molte le tracce presenti in Nineteen Eighty Fur che meritano lode ma la mia preferita in assoluto è stata “Purruption” che proprio in chiusura è andata a riprendere i suoni più “pulsanti” della musica retro e che da sempre mi affascinano ed è possibile sentire anche nella nostra musica.
Veramente un modo splendido per concludere l’album!
Conclusione
Nineteen Eighty Fur è un album nostalgico, potente e misterioso ma mi verrebbe da dire anche “giocherellone”, che senza pur con grande serietà riesce a non prendersi troppo sul serio fornendo all’ascoltatore un’esperienza profonda, a tratti cupa, ma al contempo leggera e divertente.
Voi che ne pensate? lasciateci un commento qui sotto e fateci sapere la vostra!
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Un abbraccio,
Luca