Pashang – Void – Recensione Italiana

La miglior musica indipendente Pashang Cover

Pashang è un artista sud coreano che fa delle sonorità synthwave/cinematografiche il suo marchio di fabbrica.

Il mix di Synthwave e Cyberpunk, Post Core, uniti alle emozioni più eteree della musica Chill, gli permettono una produzione che risuona spaziosa e misteriosa, ma anche energica e potente.

Pashang, leggiamo sul profilo bandcamp dell’artista, significa “arrampicarsi”, e questo progetto musicale è  il suo tentativo di utilizzare la musica per innalzarsi al di sopra della sua stessa chimica mentale, condividendo passo dopo passo il suo percorso e le sue difficoltà con il mondo.

In questa recensione parliamo del suo EP intitolato “Void“, e pubblicato nell’agosto del 2022. 

il punto di vista di luca

“Cinematografico” è la prima parola che mi è venuta in mente ascoltando Void per la prima volta.

A parer mio lo stile di Pashang richiama per buona parte le colonne sonore cinematografiche del passato, piene di suoni spaziosi ed ambientali ma sempre con una forte potenza di fondo, quali ad esempio quella di uno dei film più famosi di sempre e che più viene avvicinato a questo genere musicale, Blade Runner.

Sarebbe però molto limitativo categorizzare la musica di questo straordinario artista solo al genere cinematografico: le sue creazioni infatti variano e spaziano grazie all’utilizzo di elementi che sembrano essere presi da generi diversi, come ad esempio i bassi pulsanti e le melodie più synthwave, i suoni di ottone sintetico più cinematografici ed a volte i più distorti suoni generalmente legati al cyberpunk, e poi messi insieme come tessere di puzzle diversi che, per qualche motivo, legano perfettamente tra loro.

E’ possibile quindi ritrovarsi ad ascoltare un brano spazioso e misterioso, che fa rievocare immagini di pianeti lontani e deserti, esattamente come, la traccia successiva, potrebbe portarci nel bel mezzo di un inseguimento a tutta velocità per le strade di una città cyberpunk o di una battaglia intergalattica nello spazio pieno di navicelle spaziali.

Devo dire che ho veramente apprezzato l’esperienza, alquanto variegata, che questo EP mi ha fornito e sicuramente consiglio di sperimentarla personalmente, magari in cuffia e con gli occhi chiusi, per una migliore immersione emotiva.

La traccia preferita di luca

Nella scelta della mia traccia preferita mi sono ritrovato in uno stato di forte indecisione: quale traccia è, per me , la migliore? Le sonorità più cinematografiche di “Glimpse The Void”? Magari l’energia di “Flee The Void”?

Alla fine ho scelto “Traverse The Void”, che ho reputato essere una perfetta via di mezzo tra tutti gli stili presenti all’interno di questo fantastico EP.

La traccia amalgama al suo interno un po tutti gli stili a cui Pashang si ispira, fornendo contemporaneamente l’energia della musica synthwave, le sonorità della chill e la spaziosità della musica cinematografica.

Decisamente un’esperienza fuori dal comune e di forte impatto. 

il punto di vista di alex

Quando ascolti un brano o un album che ti piace, poi vuoi saperne di più. é cosi che ho scoperto che l’artista Pachang, nel creare questo album, ha tratto ispirazione dal film “Event Horizon”(uno dei miei preferiti in tema di fantascienza mista ad horror psicologico), dando vita ad un viaggio sonoro straordinario, attraverso l’oscurità e la vastità dello spazio fino a scoprirne il vuoto.

L’album la capacita di trasportare la mente nelle profondità cosmiche, crazie alle melodie avvolgenti e ritmi pulsanti che evocano la sensazione di meraviglia e mistero.

L’inizio embra un preludio al confronto con il nulla spettrale, che con l’avanzare delle tracce, aumenta in modo crescente l’emozione e la paura di dover fronteggiare l’ignoto.

Nell’ascoltarlo, si sentono influenze synth/space/wave che riescono a far immaginare lo spazio, a cui vengono aggiunte variazioni cyber, orchestrale e metal, per creale l’azione e l’inquietudine, restando altamente piacevole come sensazione, tanto da non rendersi conto del tempo che passa, se non perche è finito l’album, lasciando una sensazione d’incompleto come se la fine fosse arrivata troppo presto…e ti porta a volerlo riascoltare.

La Canzone Preferita di Alex

La mia traccia preferita è: “Flee the Void”,un genere cyberpunk a tratti tecno e soprattutto…DARK, una fantastica combinazione che crea dipendenza data dal concentrato di energia che va crescendo di pari passo con l’aumento dell’intensita del ritmo e degli strumenti che verso il finale si affiancano alle voci in coro per aumentare la grandezza e pericolosità del pericolo incombente.

Al suo interno ci sono attimi parlati che danno la sensazione di possibile calma, ma rendono la ripresa della traccia ancora più potente.

Da perderci la testa per il tripudio adrenalinico che si prova immaginandosi dentro l’azione scaturita da tale musica …sentire il cuore a mille, cercare ad ogni costo si fuggire, combattere l’inevitabile per una possibilità di salvezza, è come essere all’interno della storia.

Conclusioni

Pashang Void Cover

Void, di “Pashang“, è un viaggio intergalattico attraverso l’ignoto. Un viaggio magico ed emozionante che chiunque può intraprendere per abbandonare, anche solo pochi minuti, la deprimente realtà quotidiana.

Tu cosa ne pensi? Lasciaci un commento nella sezione qui sotto!

Ti invitiamo oltretutto a lasciare un follow alla nostra playlist “The Best Indie Music” su spotify, dove carichiamo tutte le migliori tracce prese dagli album che decidiamo di recensire (ovviamente, se presenti su spotify)

Un caro saluto,

Luca & Alex

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